giovedì 31 maggio 2018

"Real Love" di Erin Watt

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Real Love" di Erin Watt, edito Sperling & Kupfer (rilegato a 17,90€), in uscita il 19 Giugno:
Oakley Ford è famoso, attraente, con una reputazione da bad boy e una vita sopra le righe. La sua fama di bello e dannato, però, sta pericolosamente vanificando i successi raggiunti. E se non vuole essere una meteora, Oakley deve cambiare registro. Adesso. Dire addio a feste, ragazze e amicizie sbagliate una volta per tutte e mettere la testa a posto, trovandosi una relazione - normale - con una ragazza normale, anche a costo di pagarla una cifra da capogiro.
Dopo un'attenta analisi, la scelta ricade su Vaughn Bennett, la quintessenza della brava ragazza: bellezza acqua e sapone, un diploma conquistato in anticipo e un lavoro part-time come cameriera per aiutare economicamente la famiglia.
Per Vaughn la proposta è semplicemente folle: una montagna di soldi per fingersi la fidanzata di qualcuno? Ma un'occasione come questa non capita tutti i giorni e lei non può negare che quei soldi le farebbero davvero comodo. Le permetterebbero di pagare il college ai fratelli, estinguere i mutui e, sì, semplificarsi la vita. Così finisce per accettare.
In un mondo pieno di filtri e finzione, per nessuno dei due sarà facile distinguere ciò che è vero, reale, da ciò che non lo è, ma i brividi di un bacio non mentono mai.

"Real Love" sta per arrivare in libreria, e non vedevo l'ora di parlarvene perchè mi è piaciuto un sacco. È uno dei romanzi NA che ho più apprezzato, e sono elettrizzata all'idea che Erin Watt parteciperà (parteciperanno, visto che sono due) al RARE il prossimo mese!

Era da tanto che non leggevo un romanzo rivolto a un pubblico giovane (ma non solo) in cui si raccontasse l'amore così come lo si vive, con i suoi alti e bassi.
Poco importa se nasca da una situazione abbastanza improbabile, o forse no: di attori, cantanti e personaggi celebri che hanno sfruttato una relazione è piano il mondo, quindi chissà, magari c'è ancora speranza di incontrare il nostro Oakley.
Ma andiamo con ordine!

Oakley è il classico ragazzo diventato famoso prestissimo e in fretta, che a diciannove anni si sente già spento: gli sembra di suonare sempre le stesse canzoni, e di non riuscire a produrre nulla di nuovo.
Certo, lavorare con un produttore in gamba come King lo aiuterebbe, ma quest'ultimo di ragazzini festaioli e supercommerciali non ne vuole sapere. Vuole lavorare solo con chi prenda la propria musica e il proprio lavoro sul serio, e se Oakley vuole una chance è questo, che dovrà dimostrare. Di essere serio.
Difficile, ma non impossibile: il suo stuolo di collaboratori, agenti, avvocati si mette in moto, et voilà, ecco la soluzione: una relazione stabile, con una ragazza normale.
Che guarda caso è Vaughn, la sorella di una dipendente dell'agenzia che rappresenta Oak, che sulla carta sembra proprio la persona giusta: carina, acqua e sapone, dal look semplice e "normale".
Peccato che la ragazza sia tutto fuorché docile e remissiva, e che tra lei e Oak il litigio e il battibecco sembrino inevitabili... come resistere un anno insieme così?!
Perché mi è piaciuto "Real love"?
Innanzitutto, i dialoghi: ricchi di battute, frecciate, e allo stesso tempo capaci di emozionarmi quando, settimana dopo settimana, i due ragazzi trovano un loro modo non solo di sopportarsi, ma anche di aprirsi l'uno all'altra e comunicare.
Questo loro avvicinarsi per gradi, condividendo piccole confessioni, paure, dubbi è ciò che li fa, nel corso delle settimane, innamorare profondamente.
Oak lascia cadere la maschera da star arrogante e si mostra per quello che è davvero, un ragazzo cresciuto schiacciato dall'invidia paterna e dal distacco materno, che si è emancipato presto e che ora non sa come fare ad ammettere che un po' di affetto e di supporto servirebbero anche a lui.
Vaughn, dal canto suo, ha perso i genitori presto e, insieme alla sorella, fa quel che può per crescere i due fratelli minori, una coppia di scatenatissimi gemelli ai quali anche Oak finisce per affezionarsi in fretta. Se accettare di fare la fidanzata di facciata di Oak è stato facile pensando al ghiotto compenso, gestire la sua improvvisa popolarità e il lato oscuro della notorietà, tra insulti e pettegolezzi, non sarà affatto semplice.

La storia di Oak e Vaughn, raccontata attraverso le voci di entrambi i personaggi e con una forte presenza di Twitter, Instagram e dei siti di gossip musicale (una realtà con la quale le giovani lettrici hanno piena dimestichezza, e che le rappresenta appieno), è allo stesso tempo romantica e divertente, e il tono leggero del romanzo non lo rende, in nessun momento, meno coinvolgente.
Si legge tutto d'un fiato, e subito dopo si vuole iniziare "Rebel love" - il secondo romanzo autoconclusivo di Erin Watt, in uscita in contemporanea con gli USA il 19 Giugno) - perché se ne vuole ancora, e ancora.

Consigliatissimo, e un sacco di cuoricini e note musicali per Oakley Ford.
Ne voglio uno tutto per me.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

Tv Thursday #8: "Tredici", "Making Fun - The story of funko", "New Girl"

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Torno a raccontarvi cosa ho visto al cinema e su Netflix negli ultimi sette giorni, e stavolta abbiamo un NO e due grandi SÍ:
Ho dato una chance alla seconda stagione di "Tredici", ma non è andata.
Tentare di riprodurre l'escamotage delle cassette con le testimonianze in tribunale non ha pagato, e la serie si svela da subito per quello che è: l'inutile tentativo di spremere una mucca che non ha più latte da dare.
Il romanzo, a suo tempo, funzionava: al contrario, la trasposizione su schermo aveva arricchito la storia di inutili complicazioni e dilatato il tutto in un arco temporale decisamente troppo lungo, oltre a cercare l'effetto choc ben più di quanto avesse fatto Jay Asher con il suo lavoro.
Non serviva una seconda stagione.
Invece pollice in su per "New Girl", che non avevo mai seguito, guardando qualche episodio sparso in cui ero incappata facendo zapping.
Adoro che ogni puntata duri 20', e trovo buffissima lei, oltre a invidiarle i suoi mille e uno abitini di ogni colore e fantasia.
Forse è la nostalgia da "Friends", ma avevo proprio voglia di un nuovo gruppo di amici a cui affezionarmi, e di una serie divertente da guardare cenando: sono alla terza stagione, e sono molto curiosa di scoprire come andrà a finire!
Infine, non poteva mancare il documentario della settimana, e stavolta ne ho scelto uno ludico: "Making Fun - The Story of Funko", un'ora e mezza dedicata alla storia dei FUNKO Pop, gli adorabili pupazzetti in plastica colorata che tutti ci divertiamo a collezionare, dilapidando somme più o meno ingenti. Nel mio caso minuscole, perchè per quanto belli ne riconosco la totale inutilità quindi più che comprarli aspetto di riceverli in regalo.
È stato interessante scoprire come siano nati, e come sia stato sviluppato un progetto rivelatosi più che vincente: consigliatissimo a tutti i fan dei pupazzetti!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

mercoledì 30 maggio 2018

Destinazione Giappone, con Silvia Montemurro e "La casa delle farfalle"

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Il ritorno in libreria di Silvia Montemurro con il suo "La casa delle farfalle", edito Rizzoli (brossurato a 18,50€), non poteva lasciarmi indifferente, soprattutto con una trama così:
Anita ha trent'anni e insegna biologia all'Università di Colonia. Non ama gli aerei e soffre di vertigini, ma non saprebbe spiegarne il motivo. Quando la sua vita viene sconvolta da un tragico evento, in crisi lascia Hans, il suo compagno, per tornare nei luoghi dov'è cresciuta - in treno naturalmente. Lì, sul lago di Como, è decisa a ritrovare se stessa. Mentre passeggia cullata dallo sciabordio delle onde, incontra una bambina dai tratti giapponesi e dalla voce meravigliosa. Si chiama Yoko e, proprio come lei, è segnata da una ferita difficile da rimarginare. Presto Anita, leggendo il diario della nonna Lucrezia, scoprirà di essere legata a Yoko da una storia rimasta sepolta per anni, che unisce le loro famiglie. Tutto ha origine nel 1943, quando la casa di Lucrezia, la villa delle Farfalle, viene occupata da alcuni ufficiali tedeschi. Tra lei e Will, uno degli ufficiali, nasce un sentimento dirompente, ma la guerra sembra ostacolarli... In questo romanzo ricco di grazia e femminilità si intrecciano due storie mozzafiato, dal passato ai giorni nostri. Perché la forza dell'amore, quello vero, non si dissolve con il trascorrere degli anni ma perdura nel tempo.

Ma perchè "destinazione Giappone"?
Perchè ho pensato di farvi fare un piccolo tuffo in questo paese magico, a cominciare dal condividere con voi la leggenda della farfalla bianca, che apre il romanzo di Silvia:

Un vecchio di nome Takahama viveva in una casetta dietro il cimitero. Piaceva ai vicini, ma era considerato un uomo strano dal momento che nessuno l’aveva mai visto avere un rapporto con una donna. Un’estate Takahama stava così male che invitò sua sorella con suo figlio a venire a trovarlo per rendergli gli ultimi giorni di vita più facili. Un giorno, mentre osservavano il  vecchio che dormiva, dalla finestra entrò una farfalla bianca e si fermò sul suo cuscino.  Madre e figlio tentarono di allontanarla, ma la farfalla continuava a tornare, almeno per un paio di volte. Quando la farfalla uscì dalla stanza per ultima volta, il nipote Takahamin si mise a seguirla. Il ragazzo vide che la farfalla volava diritto ad una tomba. Volò brevemente intorno alla tomba ed improvvisamente  scomparve. Il giovane allora corse al sepolcro e lo fissò da tutti i lati. Improvvisamente  notò un foglio bianco su cui era scritto Akiko. Morta quando aveva 18 anni. Il giovane rapidamente tornò a casa e disse a sua madre ciò che aveva visto. Nel frattempo, Takahama morì. Quando la giovane madre sentì quello che era successo, il suo cuore si riempì di gioia. «Akiko» mormorò, «Quando era giovane, tuo zio era fidanzato con una bella ragazza di nome Akiko. Pochi giorni prima del matrimonio, lei improvvisamente si ammalò e morì. Il giorno del suo funerale, Takahama giurò che non avrebbe più guardato altre donne, e che fino alla fine della sua vita avrebbe vissuto vicino la sua tomba per prendersi cura di lei. In tutti questi anni aveva mantenuto la sua promessa. Ogni giorno andava alla sua tomba e le portava fiori. Negli ultimi momenti della sua vita non era più in grado di mantenere la sua promessa, allora Akiko è venuta da lui. La farfalla bianca è in realtà la sua anima.»
L'ho trovata una leggenda molto romantica ed emozionante, e un'ottima apertura per quello che è il romanzo più bello letto a Maggio.
La storia di Anita, Yoko e Lucrezia mi ha fatta sognare un po' ed emozionare tantissimo, perchè cosa c'è di meglio di un segreto famigliare - e di un amore passato - per stimolare la curiosità?

Un'altra leggenda giapponese fa capolino tra le pagine del romanzo, raccontata ad Anita dalla piccola Yoko: la storia di una splendida principessa ammaliata dalla bellezza del lago, e rapita dalle sue acque, il cui canto torna a farsi sentire nelle notti di luna piena.
É soprattutto questo, il Giappone che traspare dal romanzo di Silvia Montemurro: il Giappone delle leggende, degli spiriti e dei misteri.
Il Giappone che si svela attraverso un kimono ritrovato tra scatole impolverate piene di ricordi, o la storia di una ragazzina salvata da un soldato tedesco, disposto a rischiare la sua vita per proteggerla da una delle guerre più violente della storia.
La storia di Yu Kari, Cho e Yoko è quella di una dinastia di donne in fuga e, allo stesso tempo, alla ricerca di radici solide: una storia di madri perdute e figure materne incontrate al momento giusto, di paure e di rinunce ma anche di amore.

"La casa delle farfalle" è un romanzo meraviglioso, che ho letto in una notte e che avrei voluto lungo il doppio, e in sé racchiude tanta, tantissima vita.
E proprio per questo, perchè non scoprirne altri due aspetti grazie a "Diario di un sogno" e "Il bello di esser letti"?
Vi invito a scoprire entrambi gli articoli perchè per me sono stati la perfetta lettura di accompagnamento al caffè negli ultimi due giorni, e perchè ho ritrovato tanti spunti che la lettura del romanzo mi aveva lasciato.
Romanzo che, ovviamente, è consigliatissimo: Silvia non delude mai!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

martedì 29 maggio 2018

Fresco Micellare: una novità Neutro Roberts tutta da provare!

Buongiorno a tutte, fanciulle!
Non so se accada anche a voi, ma se penso alla mia infanzia una delle cose che ricordo con più lucidità sono i profumi.
Il profumo dell'Acqua alla Rose di mia nonna, o dei sacchettini di lavanda che nascondeva tra i vestiti in ogni cassetto, per esempio, o quello delle saponette Neutro Roberts che non mancavano mai nel portasapone a casa mia perchè le favorite da mio papà.
Per questo, nonostante la mia passione per tutto ciò che arriva di nuovo nel mondo variopinto e profumato del beauty, Neutro Roberts a casa è sempre presente.
Con una saponetta, o con un deodorante, o chissà... con un nuovo bagnodoccia!
3,49€ per 700 ml
La già disponibile linea Dermazero, caratterizzata da una formula senza parabeni, coloranti, alcool, SLS e tricolsan, è infatti affiancata da un nuovo bagnodoccia 0% studiato per detergere delicatamente e purificare in profondità la pelle, grazie al potere delle micelle: come magneti, catturano sebo e impurità, già ampiamente rinomate nel modo della cura viso.
L’extra delicatezza della formula del bagnodoccia Fresco Micellare è garantita anche da un test sotto controllo pediatrico, che li rende ideali anche per l'igiene quotidiana dei bambini dai 4 anni, quindi mamme, questo potete usarlo insieme ai vostri paperotti senza preoccupazioni.

Un bagnodoccia delicato, soprattutto in estate quando la pelle è già provata dal caldo, dal sudore, dalle creme solari e, ammettiamolo, dalle depilazioni più frequenti e agguerrite, è un vero must have.
Dovrò assolutamente provarlo, e non solo perchè alla parola "micellare" m'illumino d'immenso.

Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3

"Mary e il fiore della strega" di Mary Stewart

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Mary e il fiore della strega" di Mary Stewart, edito Rizzoli (rilegato a 15€):
Mary Smith non si è mai annoiata così tanto in vita sua. I genitori l'hanno spedita a passare le vacanze in campagna, a casa dalla prozia Charlotte, dove non accade mai niente di divertente. Un giorno più noioso degli altri, Mary si mette a seguire un gattino nero, si inoltra nel bosco e trova un fiore viola mai visto prima, così bello da sembrare magico. La bambina non ci mette molto a scoprire che le basta sfregare i petali del fiore su un manico di scopa per prendere il volo. Da quel momento per Mary la vacanza in campagna si trasforma in un'avventura da brividi, che la porterà in una misteriosa scuola di stregoneria, tra lezioni di incantesimi, laboratori di magia e segreti molto pericolosi.

Nulla è magico quanto un libro per ragazzi scritto bene, e avevo proprio bisogno di un pizzico di magia. "Mary e il fiore della strega" di Mary Stewart è arrivato sulla mia scrivania nel giorno giusto, e mi ha catturata dalle prime pagine.

Mary Smith ha dieci anni, un nome poco originale, e si annoia da morire: a causa di un impegno dei genitori, è costretta a passare l'estate a Red Manor nello Shropshire, ospite dalla prozia Charlotte, dove non c'è niente di divertente da fare.
Fino a quando, durante la sua prima passeggiata nel bosco, Mary non trova un fiore viola protagonista (almeno secondo il giardiniere, Zebedee, ) di miti e leggende.
Il "fiore della strega" all'inizio le sembra solo un bellissimo fiore da tenere in un bicchiere sul comodino, almeno fino a quando non si trova catapultata in un mondo fatto di scuole di magia nascoste nel fitto del bosco, gatti neri dagli occhi verdi che sembranno apparire dal nulla (e nel nulla scomparire) e incantesimi da imparare... se ne sarà capace!

Chi non ha mai sognato, almeno una volta, che la magia esistesse davvero?
Orfani di "Harry Potter" a parte, sono cresciuta con fiabe e racconti con la magia protagonista, ben prima che le avventure del maghetto inglese arrivassero in libreria, e "Mary e il fiore della strega" è esattamente il libro che avrei amato profondamente da bambina - da bambini potreste averlo letto: è uscito per la prima volta in Italia nel 2001 con il titolo "La scopa volante".

La storia di Mary è avventurosa al punto giusto, a tratti divertente e ricca di incanto, e non stupisce che sia diventata un film prodotto da Yoshiaki Nishimura, già Studio Ghibli e produttore di Hayao Miyazaki. È impossibile non immaginare sul grande schermo personaggi come la signora Mumblechook, apparentemente cortese ma allo stesso tempo leggermente inquietante, o il buffo Danny Flanagan, istruttore di volo decisamente sopra le righe.
Mi sono affezionata a ognuno di loro, anche se al gattino Tib è andato subito un pezzo di cuore perchè... insomma, è un gatto: serve un altro motivo?

Consigliatissimo, e chissà che anche nel vostro giardino non spunti, complice la primavera, un fiore di strega: nel caso, sapete cosa fare!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

lunedì 28 maggio 2018

"Ogni respiro" di Nicholas Sparks a Giugno in libreria!

Buon pomeriggio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Ogni respiro" di Nicholas Sparks, edito Sperling & Kupfer (rilegato a 19,90€) in uscita il 26 Giugno in anteprima mondiale:
Tru Walls non è mai stato in North Carolina. Lui è nato e cresciuto in Africa, dove fa la guida nei safari. Si ritrova a Sunset Beach dopo aver ricevuto una lettera da un uomo che sostiene di essere suo padre, e spera finalmente di sciogliere il mistero che ha sempre circondato la sua vita. E quella della madre, perduta insieme ai suoi ricordi nell’incendio che l’ha portata via tanti anni fa.
Hope Anderson è a un punto cruciale della vita: ha sempre immaginato un futuro diverso, ma è fidanzata da sei anni con un eterno bambino e non si aspetta più una proposta di matrimonio. Dopo l’ennesima pausa di riflessione, Hope decide di visitare per l’ultima volta il cottage di famiglia a Sunset Beach, in North Carolina, dove ha passato le meravigliose estati della sua infanzia.
Quando Hope e Tru s’incontrano, tra loro nasce un’intesa immediata, qualcosa di forte e disarmante, come se si fossero riconosciuti oltre il tempo e lo spazio. Come se si fossero sempre amati in attesa di trovarsi. Ma la realtà presenta presto il conto e ognuno deve fare una scelta: tra amore e dovere, tra passato e presente, tra rimpianti e felicità.
Nicholas Sparks ritorna con una storia d’amore travolgente, una storia destinata a durare oltre il tempo, a spaziare oltre i continenti e a sfidare i capricci del destino. Ogni respiro è un romanzo profondo sulle diverse facce dell’amore, sui rimpianti che spezzano il cuore e sulle speranze che non muoiono mai, sugli effetti del tempo e sulla durata di un sogno. Che può diventare infinito.

Non vedo l'ora di leggerlo, e voi?

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

"Marina" di Giulia Rosa

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Hop Edizioni torna a conquistare lettori e lettrici con un picture book speciale, dedicato stavolta a Marina Abramović: "Marina" di Giulia Rosa (brossurato a 18€), è un piccolo gioiello, e non vedevo l'ora di parlarvi di quest'autrice così discussa.
Marina Abramović, la nonna della performance, come lei stessa ama definirsi, è ancora oggi, a più di settant’anni, la più nota e la migliore performance artist del mondo.  Il suo  percorso l’ha portata dove nessuno era mai arrivato e rimane la più convincente per coerenza di pensiero e metodo. Decisa, grazie alla disciplina appresa da piccola e al dolore – anche fisico – sopportato in famiglia, a dimostrare come sia possibile affrontare la paura e superare i propri limiti con la forza della mente, è passata da performance vicine alla Body art a prove che attingono tutta la loro intensità dalla meditazione tibetana o dalla tradizione culturale degli aborigeni Pintupi.
Sperimentando il potere della mente, Marina ha dimostrato a tutti come la vulnerabilità sia una condizione umana da mettere alla prova e da vincere. Giulia Rosa interpreta l’intensità e il carisma della grande artista utilizzando una simbologia personale. Settima uscita della collana “Per aspera ad astra. La forza delle donne”.

Ho studiato le performance di quest'artista rivoluzionaria anni fa, appassionandomi alla sua storia e alla sua grinta, oltre al forte legame con l'attualità e il mondo a lei circostante.
Non potevo perdere l'occasione di mostrarvi quelle che sono le tre performance che, allora, mi avevano toccata di più, a partire dalla serie Rhythm, degli anni Settanta.
Colpì il pubblico e la critica per le violenze che l’artista infliggeva a sé stessa per portare il suo corpo all’estremo limite fisico. Emblematico è il caso della performance Rhythm 5 (1975), durante la quale la Abramović rischiò di morire.
L’artista giaceva distesa al centro di una stella a cinque punte in legno, posizionata al centro di una stanza e che era stata data alle fiamme. In quella prigione di fuoco però l’aria era presto diventata irrespirabile e l’artista aveva perso i sensi. Per fortuna il pubblico realizzò cosa stesse accadendo e la soccorse.
Ancor più scalpore destò la performance Rhythm 0, messa in scena a Napoli nel 1974. L’artista accolse il pubblico in piedi al centro di una stanza, in cui erano presenti vari oggetti (coltelli, piume, corde, forbici e persino una pistola) e venne detto agli spettatori che, per sei ore, sarebbe rimasta immobile come un oggetto, e ognuno di loro avrebbe potuto fare di quel corpo ciò che desiderava. Impunemente.
Dopo un paio di ore di titubanza, gli spettatori iniziarono ad accanirsi su Marina, in modo violento e incontrollato: le tagliarono i vestiti, le tagliuzzarono la pelle con una lametta, fino a puntarle contro la pistola. A quel punto altri spettatori intervennero e nacque un’accesa discussione che rischiò di sfociare in una rissa.
La performance aveva funzionato: aveva dimostrato che gli esseri umani, se sicuri dell’impunità, sono capaci di dare sfogo alle loro peggiori fantasie sadiche.
Venne considerato un segno di speranza il fatto che, qualcuno, avesse reagito impedendo all'artista di venire uccisa.
Infine, quella che mi diede più "problemi": Balkan Baroque, presentata alla Biennale di Venezia nel 1997. In questa performance l’artista restò seduta in una cantina piena di ossa bovine insanguinate e maleodoranti, che pulì incessantemente per giorni dal sangue e dai vermi, cantando litanie e lamenti. L’opera faceva esplicito riferimento agli orrori perpetuati nella guerra dei Balcani (all’epoca in corso), e venne premiata con il Leone D’Oro.
Serve uno stomaco robusto, per portare a termine un progetto simile!

Se in molti conoscono la sua ultima performance, The Artist Is Present, presentata al Moma di New York nel 2010 (anche grazie ai video diventati virali), credo che i suoi lavori più significativi, di rottura e di denuncia siano anche quelli meno noti, e spero che il lavoro di Giulia Rosa contribuisca a dare luce anche a questo lato della carriera della performer.
E non è finita qui: uno di voi potrebbe avere una copia di "Marina" sul proprio comodino!

Seguite le istruzioni del modulo qui sotto, e seguite il blogtour dedicato all'artista grazie al nostro calendario:

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Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3


Una passeggiata tra le vigne... in tram!

Buongiorno a tutte, fanciulle!
Avete mai fatto una passeggiata tra le vigne?
Io no, ma grazie a Caudalìe e alla collezione "Thé Des Vigne" ho potuto sentirmi così per un'ora e mezza: catapultata tra i vigneti francesi, immersa nei profumi e in compagnia di tante appassionate di bellezza e cura di sè.
Il tutto... in tram!
Sì, perchè Caudalìe ha realizzato qualcosa di davvero speciale, per celebrare "Thé Des Vignes" e la bellezza che viene dalla natura: un tram brandizzato, color vinaccia e decorato da morbidi cuscini e da grappoli pendenti dal soffitto, a bordo del quale prendersi cura di sè grazie ai prodotti Caudalìe e a tantissimi mini-workshop dedicati.
Ma scopriamo insieme la linea completa "Thé Des Vignes", vi va?
Partiamo proprio dall'acqua profumata, l'"Eau Fraiche Thé Des Vignes" (25,20€ per 50ml), una fragranza misteriosa e sensuale, come un tramonto sui vigneti. Il suo profumo evoca le note voluttuose del muschio bianco, del neroli e dello zenzero, infuse di fiori d'arancio e di gelsomino.
Creata nel 2011 da Jacques Cavalier, è davvero imperdibile: la sto spruzzando ogni giorno appena prima di uscire di casa, e credo sia diventata il mio profumo preferito!

Ad accompagnare l'acqua profumata, un'intera linea che si è appena arricchita di un'interessantissima novità: un olio per corpo e capelli!
"Huile Nourissante Corps & Cheveux Thé Des Vignes" (18,50€ per 50ml) è un olio secco multifunzione, dal rapido assorbimento e dal forte potere idratante, che sublima la pelle grazie a un cocktail d'oli d'eccezione (uva, ibisco, sesamo e argan), burro di karité e Polifenoli antiossidanti brevettati uniti a una fragranza irresistibile.
Ho potuto provarlo già a bordo del tram, e la sensazione di morbidezza che regala alla pelle è semplicemente divina: ne ho aggiunta qualche goccia alla crema corpo ogni sera da quando l'ho ricevuto, prima di andare a letto, e non ho mai avuto una pelle così morbida.

Crema corpo, o meglio "Soin Corps Nourissant Thé Des Vignes" (18,50€ per 200ml): sto usando anche la crema corpo della linea, e l'adoro!
Ricca di olio di vinaccioli d'uva, polifenoli d'uva antiossidanti e ginko biloba, lascia la pelle luminosa oltre che morbida e fa un ottimo lavoro anche nel contrastare la secchezza in alcune zone critiche (talloni, gomiti, ginocchia). L'aggiunta di qualche goccia di olio, poi, la rende perfetta!
Non sarebbe una linea completa senza un gel doccia, giusto?
Stavo utilizzando quello alla rosa (dalla linea "Rose Des Vignes" dello stesso marchio), ma non ho resistito e ho provato subito anche il "Gel Douche Thé Des Vignes" (10,10€ per 200ml).
Non contiene tensioattivi, quindi non solo non fa schiuma ma è anche superdelicato, pur mantenendo la buonissima fragranza della linea. Approvatissimo!
Infine, in borsa ho subito infilato la "Crème Gourmande Mains et Ongles Thé Des Vignes" (10,10€ per 50ml), perchè riapplico la crema mani ogni volta che le lavo nel corso della giornata e questa è proprio nutriente. Oltre ai polifenoli d'uva atiossidanti, contiene anche burro di karité e avocado (che non è buono solo schiacciato sul toast integrale), ed è una coccola gradevolissima da portarsi dietro tutto il giorno.
Grazie a Caudalìe per la possibilità di provare l'intera linea e di preparare a casa
un'ottima tisana detox, per completare il rituale di benessere!
Consigliatissima, da scoprire in negozio o in parafarmacia perchè una volta provata non potrete più farne a meno. Davvero.

Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3

mercoledì 23 maggio 2018

WWW WEDNESDAY #28

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Torno, dopo mesi, a raccontarvi le mie letture con una delle rubriche più amate del web, il WWW Wednesday, e stavolta sono davvero solo tre libri perchè a causa del nuovo lavoro ho letto molto, molto meno nelle ultime settimane.
Ho però finito di leggere "La lista delle cose che non dimenticherò mai" di Val Emmich, e mi è piaciuto molto: la storia di Joan e Gavin è quella di due persone sole, ognuna a modo suo, e del rapporto magico e speciale che nasce tra i due, sulle note di una canzone da scrivere insieme.
Trovate la mia recensione qui.
Sto leggendo un saggio, "Leading the unleadable" di Alan Willett, che ho già iniziato e abbandonato due volte ma che, alla terza lettura, finalmente mi ha presa. Sostanzialmente è una guida ai caratteri difficili, e da persona cinica ero molto curiosa di scoprire come andassi trattata: ecco, Willett ci ha preso. Mettendomi dall'altra parte, ha proprio capito come prendermi!
Ho anche iniziato "L'Atlante dell'Invisibile" di Alessandro Barbaglia, perchè il suo lavoro precedente mi era piaciuto e quindi la curiosità era (ed è ancora, ho letto solo le prime pagine) altissima.
Infine, il futuro: cosa leggerò mai?
Non so cosa inizierò prima, perchè ho davvero troppi arretrati (ehm...) ma di sicuro voglio leggere "Jack Bennet e la chiave di tutte le cose" di Fiore Manni, una dolcissima e molto dotata instagrammer che si cimenta nella scrittura con un romanzo per ragazzi davvero avventuroso.
Ho sempre avuto un debole per i romanzi per ragazzi, e continuo a leggerli anche ora che insomma, sono un po' cresciutella. Spero di godermelo domenica, in totale relax!

E voi, cosa leggete di bello?

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

martedì 22 maggio 2018

"La lista delle cose che non dimenticherò mai" di Val Emmich

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La lista delle cose che non dimenticherò mai" di Val Emmich, edito Piemme (rilegato a 18,50€):
La piccola Joan ricorda tutto, ma proprio tutto. Non lo fa apposta. Ha un "disturbo della memoria autobiografica". Si ricorda qualunque giorno della sua vita… in ogni minimo dettaglio. Per esempio, quante volte sua madre ha pronunciato la frase «Non sbaglia un colpo» negli ultimi sei mesi (ventisette) o che cosa indossava quel giorno di sei anni fa in cui il nonno la portò a pescare (degli orrendi calzettoni). Ma Joan non vuole essere la bambina che ricorda tutto. Vuole essere la bambina che nessuno può dimenticare. E forse l'occasione per farsi ricordare arriva quando viene a stare a casa sua Gavin, un amico di gioventù del papà e come lui cantante e musicista. Joan lo conosce da sempre, e decide di farsi aiutare da lui nell'impresa che la renderà famosa: vincere il Concorso per nuovi cantautori indetto dalla sua scuola. Ma Gavin, purtroppo, non può aiutare nessuno: ha appena perso il suo compagno, Sydney, e con lui anche la gioia di vivere. Così, sarà Joan ad aiutare Gavin. A ricordare. I momenti che lui e Sydney hanno vissuto insieme, le piccole cose, ogni dettaglio che la bambina, negli anni, ha immagazzinato nella sua portentosa memoria. E, in cambio, forse, Gavin la aiuterà a scrivere la sua canzone… Un'amicizia sorprendente e salvifica, una bambina indimenticabile, una storia piena di commozione e calore: raccontato con dolcezza, umorismo e arguzia, l'acclamato debutto di Val Emmich, cantautore americano e attore noto per ruoli ricorrenti in serie tv come Ugly Betty e Vinyl, è capace di emozionare a ogni pagina, e regalare istanti di vera e propria magia.

Ho un debole per le storia che ruotano attorno a un bambino speciale, e che permettono al lettore di vedere il mondo attraverso i suoi occhi: sul blog ve ne ho raccontate tante, nel corso degli anni.
Stavolta tocca alla piccola Joan, e chissà se sarà riuscita a rubarmi il cuore....

Joan è una bambina come tante, se non fosse che la sua mente è in grado di immagazzinare e conservare ogni singolo ricordo.
Alla sua insegnante che afferma, guardando il cielo, «è un sacco di tempo che non piove», Joan replica con sicurezza che non è vero, ha piovuto il 20 giugno, che era un giovedì.
Joan ricorda TUTTO, e vive con grandissimo disagio la consapevolezza che non solo per gli altri non è così, ma che lei stessa verrà dimenticata.
In fondo, è stata dimenticata dalla nonna quando, ormai anziana, ha iniziato a perdere la memoria, e oggi suo padre si è dimenticato di andarla a prendere all'ora giusta.
Eppure c'è qualcosa che le persone sembrano non dimenticare mai, nemmeno a decenni di distanza: le loro canzoni preferite.
Per questo la bimba ha un sogno, quello di scrivere e cantare una canzone memorabile, destinata a rimanere per sempre, come quelle di John Lennon (da cui prende il suo secondo nome: il padre, fan sfegatato del cantautore britannico, l'ha chiamata Joan Lennon).
Ma come si scrive una canzone memorabile?
Un buon punto di partenza sembra quello di partecipare a un concorso per nuovi cantautori pubblicizzato sul giornale, che prevede lo streaming sul web della canzone vincitrice.
Joan è piccola, forse, ma è molto sveglia, e sa benissimo che per vincere il concorso «serve una canzone che faccia venir voglia di ballare o di piangere. Sono le due reazioni più forti che la musica può suscitare. Quando balla, la gente si scorda di tutto, e quando piange si ricorda», quindi deve solo decidere che tipo di canzone proporre... e comporre, ovviamente.
Ed è qui che entra in gioco il mio personaggio preferito del romanzo, Gavin.
Lo incontriamo nel momento più difficile della sua vita, appena un mese dopo la morte di Sydney, il grande amore della sua vita.
Si sente come se vivesse con un "amore fantasma", che continui a percepire anche se non è più presente, e il dolore è tale da spingerlo a dare letteralmente fuoco a tutto ciò che, attorno a lui, gli ricorda l'uomo che ha perso.
Dopo averlo visto al notiziario, sconvolto e davanti a un enorme falò di quello che sostanzialmente era l'intero contenuto di casa sua, la madre di Joan lo chiama, pregandolo di andare a stare da loro per un po'.
Ed ecco che, al'improvviso, Joan trova la risposta al suo problema: sarà Gavin ad aiutarla a comporre la sua canzone!

Val Emmich trasferisce su carta ogni sfumatura ed emozione dell'atto di composizione, regalando ai lettori quella che non è solo una splendida storia di amicizia e guarigione, ma anche un omaggio alla musica "che ti salva da tutto, anche da te stesso".
"La lista delle cose che non dimenticherò mai" è un romanzo delicato, intimo e allo stesso tempo universale, perché universali sono le paure che racconta, prima tra tutte quella di dimenticare (Gavin) ed essere dimenticati (Joan). Se l'uomo soffre al pensiero di perdere anche i ricordi del compagno, e trovarsi definitivamente senza di lui, Joan teme che proprio lei, la persona che ricorda tutto, finirà nell'oblio. Non ci è dato di sapere se questo accadrà, ma ciò che entrambi imparano - e noi con loro - è sicuramente quanto sia più importante vivere, piuttosto che ricordare, e che ciò che hai dimenticato non è perso, perché lo hai ugualmente vissuto.
O almeno, questo è uno dei messaggi che io stessa, durante la lettura, ho sentito arrivare con prepotenza al mio cuore, forse perché è una questione sulla quale ho avuto modo di interrogarmi a lungo: quando mia nonna ha iniziato a dimenticare, ha smesso progressivamente di essere "la mia nonna", ma questo non ha certo cancellato gli anni in cui lo è stata. Quelli non me li ha portati via nessuno.

Un esordio a cinque stelle, e un'edizione arricchita da tenerissimi disegni capaci di trasportare il lettore nel mondo di Joan: questo dovete proprio leggerlo.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

lunedì 21 maggio 2018

Ossessione minitaglia: tutte le novità in arrivo per i tuoi viaggi!

Buongiorno a tutte, fanciulle!
Ormai ci siamo: pioggia permettendo, è arrivato il momento delle prime fughe al mare, dei picnic in campagna, delle passeggiate in montagna.
E come partire, senza una versione travel dei propri prodotti preferiti? Impossibile!

Ecco perchè anche quest'anno, Manetti & Roberts ha pensato a noi, e jha preparato una versione compatta dei suoi prodotti bestseller e delle novità più interessanti.
Formato (e prezzo) superaccessibile, e io ne ho già addocchiate un paio che potrebbero farmi comodo anche nel cassetto della scrivania in ufficio... non si sa mai!

Iniziamo da Acqua alle Rose, che quest'estate vi aiuterà a struccarvi e rinfrescarvi davvero ovunque:
1,69€
1,99€
2,99€
Passiamo poi a Borotalco, che ha pensato a tre comode miniature dei suoi deodoranti (dei quali una è una novità 2018) e del suo celeberrimo talco:
1,99€
1,99€
1,49€

Neutro Roberts ha pensato a una versione travel dei suoi deodoranti spray e del suo ormai amatissimo olio doccia:
1,99€
1,99€
1,99€
1,79€
Infine, un occhio di riguardo anche per l'igiene intima grazie a Chilly, con la minitaglia di due dei detergenti intimi più amati del range (lenitivo e rinfrescante):
1,79€
1,79€
Che dire?
Voi preparate la borsa, che il weekend non aspetta nessuno!

Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3

venerdì 18 maggio 2018

#WorkEssentials: i cinque indispensabili in ufficio

Buongiorno a tutte, fanciulle!
Chi mi segue su Instagram sa che, da due settimane, ho iniziato a lavorare nell'ufficio stampa di Sperling & Kupfer, dove mi occupo di narrativa straniera.
Una bellissima avventura che mi permetterà di imparare moltissimo e, spero, affrontare tante nuove sfide stimolanti.

Per la prima volta, dopo un anno di lavoro da casa, sono tornata ad avere una postazione in un ufficio, e ho avuto modo di ricorrere nuovamente a quelli che considero i miei cinque migliori amici dalle 8 alle 18.
Sarebbe davvero egoista da parte mia non condividerli con voi,e  quindi eccomi qui!
Il primo è lui, il kit salvavita per eccellenza, e rigorosamente color oro rosa: Damsel in D-Stress ha infatti introdotto anche questa variante del suo Emergency Kit (da OVS a 12,99€), e al suo interno c'è davvero TUTTO ciò che potrebbe servirmi quando sono lontana da casa: dallo specchietto alle pinzette, passando per i dischetti di cotone e uno spazzolino da denti, e che dire dei cerotti o del kit da cucito, o dei gommini per bloccare gli orecchini?
Ne esiste anche una versione da viaggio, dal contenuto leggermente differente, e credo proprio dovrò procurarmela visto che una parte del mio lavoro consisterà nel viaggiare insieme agli autori (adoro!).
Dopo anni senza un orologio da polso, per i miei trent'anni ho ricevuto questa meraviglia di Daniel Wellington, oro rosa (avevate dubbi?) e dal quadrante pulito, e devo ammettere che mai avrei pensato fosse indispensabile avere un orologio, ma in effetti è così.
Non riesco ad avere sempre il cellulare in mano, e avere l'ora sempre visibile mi permette di regolarmi per riunioni, pranzi, navette e treni da prendere.
Sulla scrivania serve assolutamente un piattino, al massimo di 15cm di diametro, su cui poter abbandonare fermagli metallici, elastici, post-it (indispensabili anche loro!), la chiavetta per il caffè... e questi di H&M Home sono proprio carini: costano solo 4,99€ e sono disponibili anche in altre varianti. Ho un debole per il black & white e le foglie sono uno dei trend dell'anno, quindi non potevo non segnalarvi questi due!
Sempre per la vostra scrivania, è fondamentale che penne, evidenziatori, matite siano in perfetto ordine perchè provate voi a trovarne una quando vi serve se sono sommerse da carte e altre amenità. Su Amazon ho scovato questo di Artinova (20,20€) del quale ADORO la possibilità di impostare il calendario settimanale e averlo sempre davanti agli occhi. La griglia metallica si sposta, in modo che la settimana sia sempre corretta a seconda del mese e dell'anno.
Infine, un paio di ballerine d'emergenza non è indispensabile: di più.
Amo i tacchi alti, e li porto quasi ogni giorno, ma le giornate sono lunghe e bisogna anche essere pronte a correre se necessario: ho sempre avuto un paio di ballerine a portata di mano, sia quando lavoravo in HarperCollins che quando mi spostavo tanto attraverso la città lavorando in proprio, e ho subito provveduto a sistemarne un paio anche qui nella loro bustina per chiusa, pronte per ogni evenienza! Queste di Scholl costano 19,90€ e sono disponibili in diverse fantasie!

Spero di avervi segnalato qualcosa di utile, e soprattutto fatemi sapere quali sono i vostri must-have in ufficio!

Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3